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Un elemento nullo nel menu non comporta l'esclusione automatica

Se un concorrente presenta un'offerta in una gara d'appalto pubblica in cui indica una voce pari a zero, ciò non significa automaticamente che tale offerta debba essere esclusa dalla gara d'appalto. L'ente appaltante ha l'obbligo di chiedere prima al candidato una spiegazione per l'importo pari a zero. Solo se il candidato non fornisce una giustificazione adeguata, l'ente appaltante può procedere all'esclusione dell'offerta del candidato.

La logica di questa linea guida metodologica dell'Ufficio per gli appalti pubblici del 31.10.2025 (n. 13675-5000/2025) si basa sul presupposto che l'amministrazione aggiudicatrice debba tenere conto anche delle motivazioni economiche dell'offerente. Quest'ultimo ha piena libertà nella determinazione dei prezzi e può quindi indicare anche valori pari a zero per alcune voci, purché sia in grado di giustificarli adeguatamente. Se il concorrente fornisce una spiegazione convincente al committente pubblico sul motivo per cui una determinata voce è valutata zero, non sussiste alcun motivo per escludere la sua offerta. Ciò vale anche nel caso in cui i documenti di gara prevedano il divieto di voci "zero".

Una valutazione pari a zero può essere giustificata, ad esempio, quando la prestazione o il materiale in questione è incluso in un'altra voce o se si tratta di merce che l'offerente ha già a disposizione in magazzino. Solo nel caso in cui l'offerente non fornisca una spiegazione adeguata, l'amministrazione aggiudicatrice può procedere alla sua esclusione. La valutazione della qualità e della pertinenza della spiegazione è di esclusiva competenza dell'ente appaltante.

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